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Compie 28 anni il Festival "Albinea Jazz", un appuntamento fisso per gli amanti di un genere musicale non sicuramente popolare, ma di grande valore artistico e un'occasione per riscoprire alcuni edifici storici del territorio albinetano.

Organizzato e ideato dal Comune di Albinea (RE) e dal Direttore Artistico Vilmo Delrio, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la rassegna jazzistica albinetana, in linea con il brillante successo delle precedenti edizioni, si conferma ormai come un evento in grado di attrarre, grazie alla formula consolidata e affinata nel corso degli anni, un pubblico sempre più attento, esigente ma anche affezionato al festival.

Quasi un trentennio ininterrotto di grande musica, straordinariamente equilibrata tra tradizione e innovazione, di virtuosismi tecnici, di arrangiamenti unici e proposte emozionanti.

Nel 2015 il sipario si alzerà ancora una volta su un programma ricco ed alternativo un viaggio tra melodie originali e combinazioni moderne, dai territori più spiccatamente jazzistici a musicisti reggiani, portando il pubblico in tre location suggestive e distinte: la Cantina di Albinea Canali, la storica Villa Tarabini di Albinea e la tradizionale Villa Arnò. Prestigiosi ancora una volta i gruppi in programma, alti i credits degli artisti per fare dell'edizione 2015 un Festival indimenticabile.

Sabato 18 Luglio, alle 21.30, il Festival prende il via come da Tradizione presso la Cantina Albinea Canali, con la swingante eleganza del collaudatissimo Aaron Goldberg Trio., costituito da due virtuosi del proprio strumento come Reuben Rogers al basso e Greg Hutchinson alla batteria guidati dal travolgente talento di Aaron Goldberg uno dei pianisti più emozionanti della scena newyorkese. Il trio propone un viaggio musicale che attraverso brani originali e celebri standards saprà condurre dai territori più spiccatamente jazzistici a quelli del folklore sud americano.

Domenica 19 Luglio il Festival si sposta a Villa Tarabini, storica residenza entrata a far parte del patrimonio comunale, dove si terranno due concerti con diverso repertorio ma egualmente emozionanti ed affascinanti.

Nella prima parte della serata un tocco di USA col sound di Elvis, Judy Garland Ella Fitzgerald e delle più intense ballate americane, la dolcezza di Noa e l'eleganza dei più famosi brani tratti dal repertorio cinematografico e musical con il concerto "Broadway Soul Unplugged", Elena Federici voce e chitarra e Cristiano Maramotti chitarra e cori. Entrambi gli artisti sapranno stupire grazie all'energia creativa e fisica che sapranno suscitare con i loro arrangiamenti di musiche rock and roll, musical, adattati alla tradizione jazzistica degli anni 50 e 60.

La seconda parte è invece dedicata al mito di Marilyn Monroe con "Marilyn forever" dal sapore tutto italiano. Il Jazz dell'indimenticabile artista rivisitato ed interpretato dal pianista Ivano Borgazzi e dalla jazzista e cantautrice Morgana Montermini. Il concerto ripropone i classici di autore che la Diva eseguiva nei suoi film assieme ad inediti dedicati alla vita e alla personalità di Marilyn Monroe. Ospite della serata il saxofonista David Bonisoli.

A Villa Arnò, infine, l'evento clou con uno straordinario anteprima dal sapore tutto emiliano: il concerto di ReCombo, vincitore del Primo Premio Roberto Zelioli, in memoria dell'Assessore prematuramente scomparso nel 2014. Il ReCombo è un sestetto composto da musicisti di Reggio Emilia e dintorni, che hanno scelto di utilizzare la classica formazione dei tre fiati più ritmica come laboratorio per le loro creazioni musicali. Formato da Simone Copellini - tromba, Simone Valla - sax alto, Giuliano Nora - sax tenore, Domenico Mirra - pianoforte, Stefano Carrara - Basso, Gregorio Ferrarese - batteria, l'organico ha fatto la storia del jazz nelle sue molteplici incarnazioni, ed ha sempre sviluppato una ricchezza armonica e timbrica che fa del sestetto quella via intermedia tra piccolo gruppo e la big band. I musicisti sono tutti compositori e arrangiatori, oltre che strumentisti, e per questo sfruttano le potenzialità della formazione per creare un sound moderno, ma che non indulge in eccessive sofisticazioni e mantiene un approccio stretto della più autentica tradizione jazzistica.

A chiudere il pezzo da novanta: il quartetto all-stars "Joshua Redman & The Bad Plus", nato dall'incontro tra alcuni dei migliori esponenti della scena modern jazz statunitense come Joshua Redman e il trio The Bad Plus. Per definire i Bad Plus sono stati utilizzati termini impegnativi: da iconoclasti musicali e geni in egual misura. In realtà Ethan Iverson, Reid Anderson e David King sono semplicemente riusciti a raffigurare nella cornice di una delle più classiche formazioni Jazz lo spirito della post modernità. Joshua Redman, una stella di prima grandezza della scena jazzistica mondiale, è un sassofonista di grande caratura e improvvisatore trascinante, e la fusione con i tre musicisti originari del midwest conferma questa sua poliedrica attitudine.