Tu sei qui: Eventi e SpettacoliCaravaggio e l'arte della fuga. La pittura di paesaggio nelle ville Doria Pamphilj
Inserito da (admin), venerdì 9 aprile 2010 00:00:00
Un binomio da non perdere: la riapertura degli interni restaurati e dei giardini della Villa del Principe, la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città di Genova, e l'allestimento di una grande mostra che, partendo dalla celeberrima "Fuga in Egitto" di Caravaggio presenta, per la prima volta, oltre ottanta dipinti di pittura di paesaggio, tutti tratti dalle collezioni delle diverse dimore della dinastia Doria Pamphilj, molti dei quali inediti. A proporlo, dal 26 marzo al 26 settembre prossimi, è la Società Arti Doria Pamphilj, presieduta dalla Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj.
Era il 1521 quando Andrea Doria, valente ammiraglio e uomo d'armi leggendario, diede il via ai lavori che avrebbero portato alla costruzione della meravigliosa Villa affacciata sul mare di Genova. Questo sarebbe divenuto il luogo di pace al rientro dai suoi innumerevoli viaggi e la dimora prescelta per i suoi successori: la famiglia Doria Pamphilj. In questa Villa Andrea Doria diede vita ad una grande corte rinascimentale, di cui fecero parte artisti come il magnifico Perino del Vaga, che si occupò della decorazione e degli arredi di gran parte delle sale. La Villa venne poi ampliata dal successore di Andrea, Giovanni Andrea I Doria, con il quale raggiunse il suo massimo splendore. Secondo le più recenti ricerche, proprio da quest'ultimo, Caravaggio ricevette, durante il breve soggiorno a Genova dell'agosto 1605, l'offerta di affrescare una loggia del palazzo in cambio del favoloso compenso di 6000 scudi, che però l'artista rifiutò.
Oggi Villa del Principe è un luogo monumentale pieno di tesori nascosti. Per rivivere i suoi fasti basta percorrerne le stanze, ammirare gli splendidi affreschi ed arazzi o passeggiare tra le fontane del meraviglioso giardino cinquecentesco. Gli interventi di restauro si sono succeduti in questi ultimi anni e finalmente interni e giardino hanno riacquistato lo smalto di quando erano una vera e propria reggia in città.
È in questi sontuosi ambienti che troverà scenografia appropriata la grande mostra "Caravaggio e la fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj": circa ottanta opere, in parte mai esposte, che documentano come la storia del collezionismo e mecenatismo della celebre dinastia genovese-romana sia stata fortemente caratterizzata, nel corso della sua lunga storia, dalla costruzione ed allestimento di magnifiche ville extraurbane, oggi monumenti nazionali. L'esposizione, curata da Massimiliano Floridi (catalogo Silvana Editoriale), tende a mostrare come l'allestimento degli edifici sia stato organicamente legato alla storia del genere pittorico del paesaggio.
Le collezioni di Roma e Genova custodiscono al loro interno meravigliosi capolavori della pittura di paesaggio.
Lungo venti generazioni alcuni protagonisti della famiglia hanno guidato il gusto e l'estetica dell'élite culturale italiana, attraverso straordinarie scelte di mecenatismo, che per quantità e qualità occupano un singolare rilievo nella storia dell'arte europea. La mostra esplora un aspetto di questo ideale di vita extraurbano, raccogliendo per la prima volta quadri di paesaggio un tempo pensati per accompagnare il tempo del piacere e dello svago.
Spicca il capolavoro di Caravaggio noto come la Fuga in Egitto, un tempo collocato nella villa del Bel Respiro a Roma. È l'unica opera dell'artista lombardo in cui ci sia un brano significativo di paesaggio. Recenti scoperte scientifiche ne hanno messo in luce talune fasi costruttive che autorizzano a congetturare una prima idea del quadro proprio come paesaggio.
Nella mostra, aperta da una preziosa sequenza di opere provenienti dalla villa cinquecentesca Centurione Doria di Pegli presso Genova, saranno esposti cicli pittorici dipinti dagli artisti a partire dalla metà del Seicento appositamente per le diverse ville di famiglia. Così la serie di Momper e Dughet, Grimaldi e Anesi per la villa del Bel Respiro, che è stata un notevole modello architettonico: Camillo Pamphilj, nipote del Papa Innocenzo X, pur curando soprattutto la raccolta di sculture antiche per l'interno e l'esterno della villa, attraverso una straordinaria campagna di acquisti abbellì con splendidi arredi le sale del casino.
La mostra esplora anche un aspetto meno noto della Roma papale attraverso delle opere di un genere del paesaggio tutto particolare, quali marine e tempeste di autori allora molto stimati. Il palazzo di Nettuno e il casino di Anzio furono teatro del mecenatismo del figlio primogenito di Camillo, Giovanni Battista e poi, soprattutto, del nipote. Anche nella villa di Ripa Grande, dimora della celebre Donna Olimpia, venne creata una piccola collezione che ne completava il progetto di villa fluviale per bagni e giardino di delizie, lungo il fiume Tevere. Tra i quadri che la decoravano, sono presenti opere del noto paesaggista olandese Herman van Swanevelt.
La villa d'Albano, oggi purtroppo ridotta ad un rudere, fu residenza di campagna splendidamente decorata del Cardinale Benedetto, finora conosciuto dal pubblico per il mecenatismo musicale più che per quello pittorico, ma che seppe circondarsi di un gran numero di capolavori. Si ricorda il ciclo di J. F. van Bloemen, specialista, significativamente soprannominato "Orizzonte", che dedicò ai Pamphilj una serie impressionante d'opere, conservate oggi negli appartamenti privati e per la prima volta visibili al pubblico nella loro interezza.
Una serie di foto d'autore, scattate per un nuovo edificio extraurbano della famiglia, infine, fa da appendice alla mostra, aprendo l'esposizione alla speranza che i modelli d'arte del tempo libero antico possano aggiornarsi alle esigenze della contemporaneità. La villa montana a Guarcino, detto Rifugio Floridi Doria Pamphilj, posta alla sommità dell'Appennino a sud di Roma, è stata scelta come residenza dalla famiglia e ristrutturata sull'archetipo dei quattro elementi della natura ed al crocevia di quattro percorsi naturali, che l'artista Lala Meredith Vula ha espresso attraverso alcuni scatti nelle diverse stagioni. L'artista serbo-inglese, che al centro del suo percorso formativo ha la British Academy a Roma, rinnova le tracce di un'esperienza romana, che ebbe nei pittori stranieri d'epoca moderna i protagonisti degli allestimenti delle ville cittadine.
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 17, escluso il giovedì
Ingresso: intero 12 euro; ridotto 9 euro; scuole 7 euro
Informazioni e prenotazioni: prenotazioni.ge@dopart.it - tel. 010.255.509 - www.dopart.it
Comunicazione: Art Attack Adv
Catalogo: Silvana Editoriale
Ufficio stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo - tel. 049.663.499 - info@studioesseci.net
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