Tu sei qui: Eventi e SpettacoliDenaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità
Inserito da (admin), giovedì 21 luglio 2011 22:18:38
Una mostra diversa da tutte le altre che narra con taglio attualissimo per la prima volta una vicenda straordinaria: il fiorire del moderno sistema bancario e delle radici della nostra economia in parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale.
Dal 17 settembre 2011 al 22 gennaio 2012 si terrà a Palazzo Strozzi a Firenze la mostra Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità che attraverso cento opere di artisti come Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi, Andrea del Verrocchio, Jacopo del Sellaio, Hans Memling - l'élite del Rinascimento - collega vicende economiche e d'arte agli sconvolgenti mutamenti religiosi e politici del tempo. La rassegna spiegando i vari passaggi e le trasformazioni relative al denaro, fotografa la vita e l'economia europea dal Medioevo al Rinascimento. E fornisce inoltre gli strumenti per guardare al nostro presente, dove sono all'ordine del giorno le questioni dei rischi del mercato e le contraddizioni tra valori economici e spirituali. Tematiche già allora evidenti nella parabola che va dall'espansione della moneta alla speculazione economica, fino alla critica del lusso e al falò delle vanità.
Ripercorrendo la storia degli scambi commerciali e la nascita del sistema bancario sarà quindi possibile avere una chiave di lettura assolutamente originale sullo stato delle cose oggi attraverso l'approfondimento del significato di parole emblematiche - cambio, prestito, usura, commercio, bancarotta, crisi - alla base delle dinamiche economiche e delle trasformazioni in atto.
Una rassegna dove ogni opera - dall'imponente Pala della Zecca di Jacopo di Cione, Niccolò di Tommaso e Simone di Lapo all'altrettanto grandiosa tela di Ludwig von Langenmantel in cui Savonarola predica contro il lusso e prepara il rogo delle vanità - evoca una storia e alla fine ricostruisce un'epoca: dal 1252, quando viene coniato il fiorino d'oro, alla morte di Botticelli.
Curata dalla storica dell'arte Ludovica Sebregondi, autrice della Iconografia di Girolamo Savonarola. 1495-1998, e dallo scrittore e traduttore Tim Parks, autore de La fortuna dei Medici, l'esposizione, di impostazione originale e interattiva, vuole rappresentare anche un'occasione per guardare l'arte trasversalmente, e raccontare le radici del Rinascimento fiorentino dall'ottica delle relazioni - palesi, e più spesso segrete - fra arte, potere e moneta. Un evento dove le voci dei curatori danno vita a un duetto presentando punti di vista diversi (e a volte contrastanti) sulle opere esposte.
La mostra. La rassegna riunisce oltre cento opere, con prestiti provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri quali i Musei Vaticani, la National Gallery di Londra, il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Regina A. Quick Center for the Arts di St Bonaventure, New York, il Poldi Pezzoli di Milano, oltre che dai principali musei fiorentini (Galleria degli Uffizi, Bargello, Museo di San Marco) e da collezioni private. Divisa in otto sezioni prendendo le mosse dalla nascita del fiorino, la rassegna illustra la diffusione del commercio internazionale, del sistema creditizio e il progresso economico cui ha dato origine. Attraverso temi come Usura; Arte (e mistero) del cambio; Il commercio internazionale: viaggi e merci; Leggi suntuarie; Banchieri e artisti; Crisi (questi i titoli di alcune sezioni) la rassegna permette al visitatore di compiere un itinerario interattivo che lo porta a conoscere la vita delle famiglie che avevano allora il controllo del sistema bancario, Bardi, Peruzzi, Gondi, Cambini, Medici, cogliendo anche il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici. Si vedrà per esempio come il mito del mecenate è strettamente legato a quello dei banchieri che finanziarono le imprese delle case regnanti, ed è proprio
questa convergenza che favorì l'operare di alcuni dei più importanti artisti di tutti i tempi e il connubio tra "denaro e bellezza". Fondamentali, per illustrare questi percorsi, capolavori come il Ritratto di Benedetto di Tommaso Portinari di
Memling, l'Adorazione dei pastori con Filippo Strozzi della Bottega di Domenico Ghirlandaio, la Natività di Botticelli, l'Adorazione dei Magi di Cosimo Rosselli, realizzati per famiglie di banchieri. La mostra si avvale anche di dettagliate raffigurazioni del mestiere di banchiere, opera di straordinari artisti fiamminghi quali Jan Provoost o Marinus van Reymerswaele per raccontare il periodo in cui Firenze era la capitale finanziaria del mondo. Vengono poi chiariti, con l'ausilio di strumenti multimediali, gli antichi percorsi del denaro e del commercio. Nelle opere di Botticelli invece si riflette la tensione e il contrasto tra sacro e profano. L'artista - il portavoce più sensibile, in ambito figurativo, del Rinascimento fiorentino - è seguito nel suo percorso che dalle opere giovanili ancora vicine al maestro Filippo Lippi, passa attraverso la bellezza idealizzata dei neoplatonici delle celebrate pitture mitologiche, e giunge infine alle tormentate espressioni del suo estremizzato credo religioso e della sua tardiva adesione al rigore morale imposto dalle prediche di Savonarola.
La rassegna compie dunque un viaggio alla radice del potere fiorentino in Europa, ma è anche un'analisi di quei meccanismi economici che - mezzo millennio prima degli attuali mezzi di comunicazione - permisero ai fiorentini di dominare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento. Analizzando i sistemi con cui i banchieri crearono immensi patrimoni, illustra la gestione dei rapporti internazionali e chiarisce anche la nascita del mecenatismo moderno che ha origine spesso come gesto penitenziale per trasformarsi poi in strumento di potere. Un itinerario che si chiude con la visione di una società in crisi, con quel ciclone politico-religioso che fu Savonarola, il frate che con i "bruciamenti delle vanità", arrivò a negare quanto il Rinascimento aveva rappresentato, pur costituendone parte integrante.
L'allestimento, di Luigi Cupellini, è caratterizzato da due diversi linguaggi evidenziati da toni cromatici contrapposti: chiaro e luminoso nelle parti che descrivono la nascita del fiorino, i viaggi, le merci, le committenza e scuro per le sezioni dedicate all'usura e a Savonarola. Il percorso, con opere assai eterogenee (tavole, affreschi staccati, sculture, codici miniati, avori, monete, medaglie, tessuti) è collegato da un segno che funge da fil rouge: una sorta di pentagramma che funziona da supporto per la parte testuale e didascalica.
L'esposizione si avvale della consulenza storica di Franco Franceschi, Professore di Storia medievale all'Università degli Studi di Siena-Arezzo e di un prestigioso comitato scientifico, composto da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze (Presidente); Alessandro Cecchi, Direttore della Galleria Palatina e dei Giardini di Boboli; Dora Liscia, Professore di Storia delle Arti Applicate e dell'Oreficeria all'Università degli Studi di Firenze; Robert Mundell, premio Nobel per l'Economia; Beatrice Paolozzi Strozzi, Direttore del Museo Nazionale del Bargello; Jacob Rothschild; Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max Planck Institut.
Come in ogni esposizione della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra è fruibile a vari livelli con speciali didascalie per i più piccoli e per le famiglie e una varietà di strumenti multimediali che in questo caso consentiranno al visitatore di seguire la nascita e l'evoluzione del commercio e i profitti che si traevano attraverso lo spostamento delle merci e del denaro per tutta Europa. I visitatori saranno veri e propri "mercanti-banchieri" e tramite lo speciale codice a barre presente su ogni biglietto della mostra, potranno "investire" 1.000 fiorini partecipando così al gioco interattivo "Segui i tuoi fiorini".
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze con il Comune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze e l'Associazione Partners Palazzo Strozzi e la Regione Toscana. Main sponsor: Banca CR Firenze.
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