Tu sei qui: Eventi e SpettacoliGiappone. Terra di incanti - Di linea e di colore
Inserito da (admin), mercoledì 25 aprile 2012 14:43:48
Firenze celebra quest'anno l'arte e la cultura Giapponese a Palazzo Pitti, la Reggia fiorentina che già nel 1585 ospitò i primi ambasciatori giapponesi che raggiunsero l'Italia.
Le lussuose sale e gli ambienti più prestigiosi del Palazzo, distinti oggi in tre musei, sono coinvolti in questa grandiosa manifestazione dedicata alle arti e alla cultura dell'arcipelago dell'Estremo Oriente, suggestivamente intitolata Giappone. Terra di incanti.
In Palazzo Pitti, la Sala Bianca, in Galleria Palatina al primo piano del palazzo, ospita la mostra L'eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone; la Galleria d'arte moderna è invece la sede della mostra Giapponismo. Suggestioni dell'Estremo Oriente dai Macchiaioli agli Anni Trenta.
Al piano terreno di Palazzo Pitti, nell'antico quartiere estivo dei Granduchi, oggi Museo degli Argenti, trova spazio la mostra Di Linea e di Colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente.
La mostra, dedicata all'arte giapponese dal XIV al XIX secolo, è scandita da un numero eccezionale di capolavori e opere di qualità straordinaria provenienti da importanti istituzioni museali di tutto il mondo e consentirà di rivivere le atmosfere di una cultura raffinatissima.
Il Giappone di quei tempi era il paese degli shogun e dei samurai. Pur essendo maestri nell'uso di armi letali, i militari giapponesi svilupparono una superba sensibilità artistica e nei campi di battaglia esibivano armature di superba eleganza. Le loro armi da taglio erano opere la cui efficienza si coniugava con la bellezza, come dimostrano i due "Tesori Nazionali" inviatici dal Giappone per l'occasione: una spada (katana) e un pugnale (tantō) di splendida preziosità.
Ma all'epoca i giapponesi amavano circondarsi di opere d'arte di grande raffinatezza in tutti i momenti della loro vita. Nelle loro abitazioni e nei templi buddhisti e shintoisti trovavano spazio dipinti realizzati da artisti di grande talento, realizzati su paraventi dorati oppure su rotoli, destinati ad essere appesi alle pareti, quelli orizzontali o da ammirare su un tavolo, quelli verticali, un po' per volta quasi si trattasse di un fumetto. Gli shogun promossero quest'arte pittorica; a loro si deve anche lo sviluppo della Cerimonia del Tè, con le sue opere di disarmante semplicità, e forme di teatro molto sofisticate, nelle quali gli attori indossavano maschere a volte inquietanti e magnifici costumi di seta. Le dame vestivano elegantissimi kimono dai colori straordinari, e si dedicavano ai passatempi più in voga, come il gioco dell'incenso oppure la musica da camera.
Nel pacifico periodo Edo (1615-1868) nelle grandi città del Giappone (Tokyo, Osaka e Kyoto) si sviluppò contemporaneamente un'altra cultura, anch'essa molto raffinata, quella legata ai mercanti. E' l'Ukiyo, il "Mondo Fluttuante". Una sezione della mostra è dedicata proprio alle forme artistiche predilette da questa categoria di cittadini. Assidui frequentatori dei Quartieri dei Piaceri, anch'essi amavano più di tutto la bellezza e l'eleganza: fu in quest'ambito che ebbero successo artisti come il grande Hokusai, presente in mostra con un suo straordinario capolavoro, un rotolo verticale, conservato nel Museo Hosomi di Kyoto, raffigurante Cinque dame.
L'ultima sezione di questa mostra è riservata all'incontro tra la cultura giapponese e quella europea, ed in particolare quella italiana, che data prima dell'inizio della Modernità. Attraverso l'esposizione di manufatti giapponesi di tipo Nanban (letteralmente "Barbari del Sud", così come i giapponesi definivano gli europei tra il XVI e il XVII secolo) si rivivrà un periodo di feconde relazioni culturali e artistiche tra l'arcipelago nipponico e l'Europa.
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