Tu sei qui: Eventi e SpettacoliGuido Reni e i Carracci. Un atteso ritorno
Inserito da (admin), venerdì 18 dicembre 2015 11:07:29
Sono oltre trenta opere - in larga maggioranza realizzate su tela - tutte provenienti dalla Sala bolognese della Pinacoteca Capitolina, all'interno dei Musei Capitolini di Roma. Un patrimonio di indicibile valore che ha segnato una svolta fondamentale nella ricerca pittorica italiana ed europea: è una mostra d'eccezione quella che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città e l'Assessorato Cultura e Sport di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presentano a Palazzo Fava con il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, nell'occasione dell'Anno Santo Straordinario.
La circostanza - di fatto irripetibile - della disponibilità di un nucleo di dipinti bolognesi dei Musei Capitolini, è offerta da un intervento di restauro della sala che normalmente li ospita. Grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna - valido esempio della proficua collaborazione tra pubblico e privato - si potrà procedere al ripristino del pavimento ligneo dell'ambiente espositivo e a interventi finalizzati a una migliore fruizione delle opere da parte del pubblico.
Spiega Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città e principale fautore dell'iniziativa: "L'eccezionale prestito dell'intero nucleo dei dipinti della Sala bolognese, che per la durata dei lavori di restauro della sala sarebbero stati sottratti al pubblico dei Musei Capitolini, consente di esporre a Bologna, negli ambienti carracceschi di Palazzo Fava, una selezione di quadri della scuola felsinea acquisiti a Bologna dal cardinale Giulio Sacchetti: un atteso ritorno".
Guido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Domenichino, Denys Calvaert, Sisto Badalocchio, Francesco Albani sono solo alcuni degli autori dei capolavori che saranno esposti a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni. Maestri protagonisti di una stagione particolare - la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo - che vide consolidarsi legami storici, politici, artistici tra Bologna e Roma con la fioritura della scuola del capoluogo emiliano che, nell'Urbe, trovò il favore di mecenati e committenti di assoluto livello.
"Il folto gruppo dei dipinti bolognesi della Pinacoteca Capitolina - fondata alla metà del Settecento da papa Benedetto XIV Lambertini, originario della città emiliana - deriva principalmente dalla acquisizione della collezione del cardinale Giulio Sacchetti, presente a Bologna nel triennio 1637-1640 in qualità di Legato pontificio. Opere mai ritornate tutte insieme nella città dove erano state realizzate", spiega il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce.
Si rende dunque concreta, in questa circostanza, la possibilità di ammirare e di apprezzare a Bologna capolavori dei maestri emiliani visibili esclusivamente in riva al Tevere, tra cui alcuni mirabili esempi della produzione estrema di Guido Reni. Decisamente unico e irripetibile è anche l'abbinamento fra le opere esposte e gli affreschi di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, che corrono lungo le pareti di Palazzo Fava.
La mostra, curata da Sergio Guarino, Curatore Storico dell'Arte della Pinacoteca Capitolina, è il primo frutto di un vasto progetto di ricerca in cui convergono sia le vicende di un accorto mecenatismo sia gli sviluppi del dibattito pittorico bolognese dei primi decenni del secolo XVII.
Un comitato scientifico di prim'ordine coordina i lavori per l'esposizione: oltre a Sergio Guarino, tra gli esperti chiamati a collaborare ci sono Andrea Emiliani, Patrizia Masini, Angelo Mazza e Claudio Strinati.
È previsto un catalogo edito da Bononia University Press e Nota Bene Company (che partecipa anche all'organizzazione della rassegna), con interventi critici e le schede delle opere esposte. Tra gli apparati multimediali della mostra, un articolato documentario dedicato al Seicento bolognese a Roma, girato sia in Campidoglio sia a Bologna tra Palazzo Fava e la Pinacoteca Nazionale.
L'allestimento della mostra sarà a cura di Sergio Bettini.
È inoltre possibile procedere, dopo la visita a Palazzo Fava, alla ricognizione in città di un itinerario comprensivo di tutti i luoghi reniani e carracceschi, spiegato da un'agile guida bilingue illustrata e tascabile in preparazione, a cura degli organizzatori della mostra.
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