Tu sei qui: Eventi e SpettacoliI Nipoti del Re di Spagna: Anton Raphael Mengs a Palazzo Pitti
Inserito da (admin), martedì 19 settembre 2017 11:13:54
Ad appena venti giorni dall'apertura della mostra agli Uffizi dedicata all'acquisto dei due bozzetti di Luca Giordano e Taddeo Mazzi, le Gallerie degli Uffizi aprono un'altra esposizione per presentare al pubblico un'altro prestigioso acquisto effettuato nel 2016: il dipinto di Anton Raphael Mengs (Aussig, 1728 - Roma, 1779) raffigurante Ferdinando e Maria Anna, due dei figli di Pietro Leopoldo di Lorena arciduca d'Austria e di Toscana e di Maria Luisa di Borbone, vestiti in abito contemporaneo e colti in un interno di Palazzo Pitti.
«Compito di un museo vivo è tutelare le opere, preservare la memoria, trasmettere cultura attraverso mostre e ricerche, ma anche "far respirare" le collezioni con aggiunte mirate, intimamente connesse alle vicende della città, del territorio, della raccolta stessa in cui si verranno a trovare. Gli acquisti, specie se cosi sottilmente motivati, sono parte fondamentale dell'esistenza di una istituzione museale, tanto più se essi sono frutto di ricerche che ne garantiscono sia la provenienza, sia un dialogo fecondo con il patrimonio preesistente.» (E. D. Schmidt)
Quando questo ritratto, incompiuto, è comparso sul mercato antiquario è subito apparso chiaro che dovesse essere assicurato alle collezioni delle Gallerie degli Uffizi, per esporlo nelle sale di Palazzo Pitti. Infatti, se anche l'opera non fu completamente dipinta a palazzo Pitti da Anton Raphael Mengs, di certo nel grande palazzo fu progettata. I principini vivevano nella reggia fiorentina accanto ai genitori, oggetto di attenzione costante di governanti e istitutori, ma soprattutto dei genitori stessi, mentre il grande giardino di Boboli era il loro spazio di giochi e svaghi.
Si è voluto celebrare la nuova acquisizione dell'opera, giunta a buon fine anche grazie alle agevolazioni generosamente rese dalla Galleria Virgilio di Roma, con una mostra che metta in luce l'ambito storico e artistico nel quale è stata dipinta.
Di origine boema, divenuto poi europeo di adozione e più precisamente italiano e spagnolo, Mengs aveva chiesto licenza al re Carlo III di Spagna di potersi recare a Roma a lavorare e a studiare ancora l'antichità e la grande pittura rinascimentale, Raffaello in primis, del quale portava il nome. Il re, che amava l'Italia e aveva rischiato di governare la Toscana ed era poi diventato re di Napoli, gli aveva concesso di fare quel viaggio a patto che gli inviasse da Firenze il ritratto dei giovani nipoti, nati dall'unione della figlia Maria Luisa di Borbone con Pietro Leopoldo di Lorena. Le tele, conservate presso il museo del Prado ed esposte in mostra, vennero dipinte tra l'aprile del 1770 e il gennaio 1771, durante il soggiorno dell'artista nel capoluogo toscano. I ritratti ci mostrano i giovanissimi figli di Pietro Leopoldo vestiti in abito di corte spagnolo e con le insegne della regalità (il Toson d'Oro), con l'abbigliamento tradizionale degli infanti, come ci narra la Gazzetta Toscana del 29 settembre 1770. Una volta terminati, prima di essere incassati e spediti alla corte spagnola, i dipinti furono esposti al pubblico a Palazzo Pitti, dove suscitarono grande ammirazione per la loro sfavillante tecnica pittorica e per l'efficacia della resa fisionomica.
Fu nella medesima occasione in cui Mengs dipinse i ritratti dei nipoti per il nonno e sovrano spagnolo, che dovette eseguire il quadro recentemente acquistato dalle Gallerie degli Uffizi, ritraente i medesimi piccoli nipoti Ferdinando e Maria Anna, ma con un taglio e uno spirito completamente diverso. Ai due bambini qui raffigurati, che si mostrano tra i più felici ritratti dell'artista, è conferito un taglio e uno spirito completamente diverso. Il loro abbigliamento è moderno e lo si esprime già nella scelta dei toni pieni e sonanti di verde e di rosa dei vestiti: di foggia maschile quello del principe, che tiene nella mano destra un cappello piumato, da passeggio o da caccia, introducendo nell'immagine una nota di toccante verità quotidiana, molto lontana dalla rigida e cerimoniosa impostazione dei ritratti ufficiali madrileni. E' un dipinto che doveva piacere al gusto severo di Pietro Leopoldo, sovrano illuminista, riformatore, ‘moderno' per non dire borghese tanto nella vita pubblica che in quella privata. A noi piace perché vi leggiamo la lezione pittorica di Velasquez, ma anche un approccio alla pittura che fa presagire Goya, grande ammiratore di Mengs, e fin' anche Manet.
Ritrattista ufficiale della corte fiorentina, al servizio di Pietro Leopoldo, fu però un altro tedesco, naturalizzato inglese, Johann Zoffany. Di lui in mostra si espone il ritratto del primogenito Francesco, primo granduca di Toscana della stirpe lorenese, dipinto per spedirlo alla nonna paterna, l'imperatrice Maria Teresa, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. Smesso lo smagliante gonnellone turchino degli infanti spagnoli lo ritroviamo, nel cortile di Pitti, contro il maestoso bugnato, un piccolo uomo equamente diviso tra gli obblighi del governo, le armi, gli studi. Il bellissimo dipinto, anch'esso mai più tornato a Firenze da quando fu inviato a Vienna, ci mostra un fanciullo forse un poco malinconico, ma già conscio del suo destino imperiale.
In apertura della mostra ci sono poi le immagini dei nonni e dei genitori, oltre al padre, la madre Maria Luisa di Borbone, e insieme a loro i cuginetti napoletani e parmigiani; a congedo gli autoritratti dei due pittori dalle collezioni degli Uffizi. Il famoso eroico autoritratto di Mengs, immagine già sentimentalmente caricata se non ancora romantica, e quello sottilmente ironico di Zoffany con il suo piccolo cane, che, restaurato per questa occasione, si rivelerà per il pubblico una piacevole sorpresa.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Matteo Ceriana e Steffi Roettgen, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.
Scheda tecnica
Enti promotori
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Gallerie degli Uffizi
Firenze Musei
Titolo della mostra
I nipoti del Re di Spagna
Anton Raphael Mengs a Palazzo Pitti
Sede espositiva
Sala delle Nicchie, Palazzo Pitti Firenze
Periodo della mostra
19 settembre 2017 - 7 gennaio 2018
Direttore delle Gallerie degli Uffizi
Eike D. Schmidt
Divisione Educazione e Ricerca
Marzia Faietti, coordinatrice
Divisione Collezioni e Servizi
Claudio Di Benedetto, coordinatore
Divisione Architettura Paesaggio e Tecnologia
Mauro Linari, coordinatore
Divisione Amministrativa
Silvia Sicuranza, coordinatrice
Divisione Vigilanza Accoglienza e Fruizione
Maurizio Catolfi, coordinatore
Segreteria del Direttore
Monica Alderotti, Alberica Barbolani di Montauto, Veruska Filipperi, Alejandra Micheli
Servizi aggiuntivi
Giorgio Angioloni, Angela Rossi
Dipartimento di Comunicazione Digitale
Lucia Mascalchi, coordinatore
Direzione della mostra
Matteo Ceriana
Cura della mostra
Matteo Ceriana, Steffi Roettgen
Progetto dell'allestimento e direzione dei lavori
Mauro Linari
Collaborazione tecnica alla mostra
Annalisa Orsi
Segreteria organizzativa
Cristina Gabbrielli
Silvia Cresti per Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Realizzazione dell'allestimento
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Leonardo Baldi
Grafica
Sillabe
Traduzione in inglese degli apparati didattici
Stephen Tobin
Produzione e gestione della mostra
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Comunicazione della mostra a cura di
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Sito web della mostra
www.gallerieuffizimostre.it
Senza Filtro Comunicazione - Firenze
Coordinamento, promozione e relazioni esterne
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Mariella Becherini Tel. 055. 290383 - m.becherini@operalaboratori.com
Ufficio Stampa
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Salvatore La Spina - Tel. 055 290383 - Cell. 331 5354957 - s.laspina@operalaboratori.com;
Barbara Izzo e Arianna Diana - Tel. 06 692050220-258 - Cell. 348 8535647 - b.izzo@operalaboratori.com -a.diana@operalaboratori.com
Catalogo
Sillabe
a cura di
Matteo Ceriana, Steffi Roettgen
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