Tu sei qui: Eventi e SpettacoliIl tesoro del Cremlino
Inserito da (admin), giovedì 12 maggio 2011 18:23:06
Il Palazzo del Cremlino di Mosca, cuore politico dell'antica Russia, ospita il 'Tesoro dei Gran Principi e degli Zar', oggetti preziosi appartenuti agli imperatori e cimeli legati ai nomi di famosi governanti e uomini politici. Una ricca selezione viene presentata al Museo degli Argenti da maggio a settembre 2011in occasione delle celebrazioni dell'Anno Italia - Russia. Altri oggetti del XII - XIII secolo in mostra provengono dalla Cattedrale dell'Annunciazione del Cremlino, cui appartiene il prezioso corredo dell'icona nota come la 'Madonna Bogoljubskaja' e una straordinaria collezione di gemme bizantine, giunte a Mosca grazie ai rapporti, stretti e costanti, con Costantinopoli, considerandosi la corte di Mosca legittima erede dell'Impero bizantino.
Orgoglio del tesoro sono anche i lavori di maestri russi dal XIV al XVII secolo. Nel XIV secolo nel Palazzo dell'Armeria del Cremlino era stato impiantato un vasto complesso di laboratori, detti "palaty", per la produzione di manufatti destinati alla corte dello zar: il laboratorio dell'oro (zolotaja palata), quello dell'argento (serebrjannaja palata) e l'atelier della zarina (carycina palata), dove le migliori cucitrici in oro confezionavano e decoravano gli sfarzosi abiti della famiglia dello zar e delle alte gerarchie della Chiesa. Nelle botteghe si producevano poi finimenti per cavalli e carrozze e nel più antico e più vasto dei laboratori (oružejnaja palata) si fabbricavano le armi.
L'antico tesoro dei Gran Principi di Mosca e dei primi Zar andò disperso a seguito dei tragici eventi che seguirono la morte di Ivan IV il Terribile. Il figlio, lo zar Fëdor, morì senza eredi e il fratellastro più giovane, Demetrio, era stato forse assassinato per ordine di Boris Godunov, che di fatto aveva retto lo Stato in suo nome e che fu quindi zar di Russia dal 1598 al 1605.
E' in questo tumultuoso periodo che si inseriscono alcune attività diplomatiche tese a cementare i rapporti fra la corte fiorentina dei Medici e quella degli zar di Mosca. Il Granduca Ferdinando I sostenne l'importante missione commerciale guidata nel 1602 dal mercante livornese Avraham Lussio, finalizzata al libero commercio nelle terre russe, promettendo lo stesso privilegio ai mercanti russi che fossero giunti in Toscana. Nel suo secondo viaggio in Russia (1603) il Lussio portò con sé tre preziosi vasi in cristallo di rocca, diaspro e agata della collezione medicea con il preciso scopo di mostrarli "a l'imperatore de' Moscoviti".
Negli anni che seguirono la nuova dinastia dei Romanov ricostituì un proprio tesoro. Grazie alla politica di apertura verso l'esterno, il Seicento è uno dei periodi di maggior splendore dell'arte russa: arrivano alla corte di Mosca orafi e armaioli stranieri e di conseguenza nuove tecniche di lavorazione e nuove tipologie; gli smalti colorati cominciano ad acquisire un ruolo preponderante nell'arte orafa della capitale, come risalta nella straordinaria coppa d'oro appartenuta allo zar Michail Fëdorovic, unico manufatto superstite di questo tipo.
I musei del Cremlino conservano anche una raccolta di armi fra le più importanti al mondo e una la collezione di argenti europei del XVI e XVII secolo, cresciuta di pari passo col consolidarsi dei rapporti diplomatici con l'Europa.
COMUNICATO STAMPA
La mostra è frutto degli scambi culturali in occasione dell'anno delle celebrazioni Italia - Russia 2011, organizzati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero degli Affari Esteri di concerto con le corrispondenti Istituzioni russe.
Essa sarà affiancata, a partire dal 20 maggio al 1 agosto 2011, da un'esposizione al Museo del Cremlino di Mosca dedicata ai tesori dei Medici, per lo più provenienti dal Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, lo stesso che ospiterà questa mostra sui Tesori del Cremlino. Le opere in mostra - 150 circa - presenteranno la straordinaria formazione e crescita di uno dei più importanti 'tesori' d'Europa: l'Armeria del Cremlino, la collezione più ricca del più antico museo russo che raccoglie i tesori reali, oggetti di corte di uso quotidiano e cerimoniale, legati ai nomi dei più grandi zar di Russia attraverso molti secoli di storia.
Dal XII al XVIII secolo l'Armeria fu la 'stanza del tesoro', colma di oggetti preziosi di origine ed epoche diverse, acquistati per la Casa regnante o giunti in dono da ambasciatori di paesi stranieri: gioielli, armature, ricami, bizantini, russi, persiani, turchi e europei, contribuirono insieme allo sfarzo della corte degli Zar. Quando, nel XVIII secolo la Corte si trasferì da Mosca a San Pietroburgo, l'Armeria fu destinata ad accogliere oggetti legati al cerimoniale dell'incoronazione e alle sontuose vesti auliche.
In mostra si presenteranno gli oggetti del periodo più fiorente dell'Armeria, quando era la 'Stanza del tesoro' degli Zar.
Non esiste documentazione sul XII e XIII secolo ma, grazie al lavoro degli archeologi e alle preziose opere conservate nella Cattedrale del Cremlino, possiamo farci un'idea dei gioielli usati a quel tempo: complesse decorazioni di vesti in argento, collari e braccialetti, anelli quasi tutti lavorati con la tecnica della granulazione. Una piccola sezione di oggetti bizantini, provenienti dal tesoro della Cattedrale, mostreranno icone smaltate, cammei e pietre incise; spesso le montature di tali oggetti sono di epoca successiva, risalenti al XIV e XV secolo.
L'affinarsi della tecnica orafa favorì l'ampliarsi delle collezioni. Nel XV secolo vennero fondati i laboratori artistici all'interno del Cremlino; la principale tecnica usata fu la filigrana, molto apprezzata nell'antica Russia. Le opere del XVI secolo appartengono al cosiddetto 'periodo classico': sono oggetti in niello su oro e smalti su filigrana, tecniche che ricorrono su icone, reliquiari e gioielli.
L'Armeria riconduce però alla più antica e diffusa produzione delle botteghe del Cremlino, quella delle armi, e non fu solo luogo di produzione ma di vero e proprio arsenale: vi si trovavano armi provenienti da varie parti del mondo, comprese le prime armi da fuoco giunte in Russia dall'Europa occidentale.
Nel corso del Settecento, quando il centro della vita politica e artistica si spostò nella nuova città di San Pietroburgo, iniziò un nuovo periodo che vedeva ormai la Russia inserita nel contesto culturale europeo; così anche gli abiti, i gioielli e gli accessori risentirono dell'influenza del gusto occidentale. Il gruppo di opere esposte dedicato al XVIII secolo ne include alcune di famosi argentieri quale Alexey Ratkov.
La mostra comprenderà anche una selezione di opere provenienti dalle collezioni medicee e giunte a Firenze come preziosi doni diplomatici degli zar di Russia ai granduchi di Toscana, a testimonianza dei profondi rapporti interculturali instauratisi tra le due corti dalla fine del Cinquecento fino ai primi decenni del Settecento.
La mostra è a cura di Irina Gorbatova e il catalogo, edito da Sillabe, è curato dalla stessa studiosa e da Maria Sframeli, direttore del Museo degli Argenti. L'allestimento, ideato, progettato e diretto da Mauro Linari è stato realizzato da Opera Laboratori Fiorentini.
Promotori dell'esposizione sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con Ministero della Cultura della Federazione Russa, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti e i Musei del Cremlino di Mosca, Firenze Musei e l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
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