Tu sei qui: Eventi e Spettacoli“Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo”
Inserito da Studio Pozzi (admin), sabato 4 maggio 2013 14:05:43
Milano, 28 febbraio 2013. Alle 13 di oggi è stato tagliato il nastro per l'inaugurazione della mostra che dall'1marzo al 31 luglio apre al pubblico nel cuore di Milano uno degli eventi più interessanti del 2013, la mostra temporanea Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo, in Piazza della Scala, all'ingresso della Galleria, nei prestigiosi spazi delle Sale del Re.
Si tratta della più importante mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e inventore e alle sue macchine ingegnose.
L'esposizione, oltre al Patrocinio del Comune di Milano, ha ricevuto l'importante riconoscimento del Premio di rappresentanza del Capo dello Stato. Sulla medaglia celebrativa è incisa la firma del Presidente Giorgio Napolitano. «Un importante attestato di cui siamo davvero orgogliosi», dichiarano Massimiliano Lisa, Mario Taddei ed Edoardo Zanon, i tre curatori della mostra, «perché questo premio viene conferito ai grandi eventi, un riconoscimento formale con il quale viene manifestato il consenso del Capo dello Stato alle finalità perseguite da iniziative ritenute particolarmente meritevoli».
LA MOSTRA
Intenti e presupposti
L'importante rassegna è concepita e organizzata dal centro studi Leonardo3 (L3) di Milano, ed è l'evoluzione di quella (Il Laboratorio di Leonardo) che nel 2009 a Vigevano, coi suoi oltre 120 mila visitatori, è risultata essere la mostra più vista da sempre in tutta la provincia di Pavia.
Dopo aver esposto i frutti delle sue ricerche a Milano nel 2005 alla Pinacoteca Ambrosiana, a distanza di otto anni (e dopo aver portato le sue mostre in tutto il mondo: New York, Chicago, Toronto, Filadelfia, Tokio, Città del Messico, San Paolo, Torino, Livorno, Doha, eccetera), gli organizzatori finalmente danno la possibilità anche al pubblico della loro città di fruire dei propri studi, scoperte e realizzazioni.
Negli ultimi decenni sono state presentate innumerevoli mostre su Leonardo. Se le opere artistiche del grande genio sono state oggetto di grande attenzione, studio e divulgazione, non è accaduto lo stesso per le pagine dei suoi manoscritti, anche perché sono decisamente più difficili da comprendere e apprezzare. Leonardo lasciò 120 volumi, molti sono stati perduti, rimangono comunque 5 mila pagine, la maggior parte delle quali contengono disegni ancora da interpretare.
La mostra presenta il frutto delle ricerche degli ultimi dieci anni di Mario Taddei ed Edoardo Zanon, e intende porre i riflettori proprio sul lavoro di Leonardo come "ingegnere", oltre che "artista", facendo comprendere i suoi scritti, i suoi progetti e gli studi per le macchine, le sue metodologie.
Dal momento che Leonardo è stato un grande artista non mancano comunque in mostra importanti spazi per numerosi dei suoi disegni artistici oltre che per due delle sue più importanti creazioni, realizzate proprio a Milano: l'Ultima Cena e il Monumento equestre a Francesco Sforza.
Contenuti e novità
Per superficie espositiva (quasi 500 mq), contenuti (verranno presentati in anteprima mondiale i risultati di nuove ricerche) e durata (ben 5 mesi), questa mostra rappresenterà un appuntamento importante per famiglie, studenti, turisti e per chiunque sia interessato a scoprire Leonardo da Vinci, con modalità e soggetti mai visti prima.
Saranno presentate oltre 200 macchine interattive in 3D, oltre a ricostruzioni fisiche delle sue macchine, molte inedite e mai ricostruite dopo Leonardo, realizzate nel rigoroso rispetto del progetto originale, che si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e disegni contenuti nei più importanti manoscritti arrivati fino ai nostri giorni: il Manoscritto B, il Codice del Volo e il Codice Atlantico. Dallo studio di quest'ultimi sono state ricreate macchine suggestive, che saranno presenti in mostra: la Clavi-Viola, il Leone Meccanico, l'Automobile-Robot, il Cavaliere-Robot, la Bombarda multipla, e molte altre. Tra le anteprime mondiali verranno svelati per la prima volta pubblico le ricostruzioni inedite di Sottomarino Meccanico, Macchina del Tempo, Macchina Volante di Milano, Cubo Magico e Libellula Meccanica.
Tutta la mostra è caratterizzata da esperienze interattive in 3D per il pubblico, tra le quali anche le anteprime del Codice Atlantico in edizione completa, con oltre 1100 fogli consultabili digitalmente. Leonardo a Milano, che consente di vivere in prima persona la costruzione della Macchina Volante di Milano, della torre più alta del mondo prevista al Castello Sforzesco e di dipingere l'Ultima Cena. Al Cavallo gigante, ovvero Il Monumento a Francesco Sforza, è dedicata una stazione che svela anche come avrebbe potuto essere il monumento completo. Le esperienze interattive sono tutte anche in lingua inglese, per favorire la fruibilità dei contenuti anche al pubblico internazionale.
I visitatori potranno sfogliare e comprendere facilmente e in maniera affascinante i contenuti dei fogli di Leonardo, utilizzare le sue invenzioni come mai prima, vivendo esperienze interattive, alcune destinate espressamente ai più piccoli, come Il Laboratorio di Leonardo, che consente di assemblare macchine leonardiane e stampare il proprio certificato di inventore, e il Ponte Autoportante da assemblare fisicamente.
Per quel che riguarda l'arte, l'importante restauro digitale dell'Ultima Cena consentirà per la prima volta dai tempi di Leonardo di scoprire i particolari e i colori ormai perduti per sempre del celebre dipinto murale.
I contenuti sono comunque moltissimi e caratterizzati da esperienze di edutainment per tutte le età.
Dichiarazioni dei curatori (discorso della conferenza stampa)
Massimiliano Lisa, Presidente di Leonardo3, uno dei tre curatori della mostra, dichiara:
«Siamo orgogliosi di tornare a Milano, dalla quale mancavamo dal 2005, quando realizzammo una mostra sul Codice Atlantico all'Ambrosiana in collaborazione con l'allora Mons. Ravasi. Fu la prima mostra di Leonardo3 ed ebbe così tanto successo che durò un anno. Da allora abbiamo girato i principali musei del mondo, dalle Americhe all'Asia.
Questa mostra presenta la summa del nostro lavoro e consente un approfondimento unico su Leonardo. Il pubblico vedrà novità mai viste prime prima. E si tratta di contenuti per tutte le età grazie alla nostre esperienze interattive multimediali.
Come dicevo, a distanza di 7 anni dalla nostra mostra alla Pinacoteca Ambrosiana, finalmente abbiamo il piacere di esporre il frutto delle nostre ricerche a Milano, la città dove ha sede il nostro centro di ricerca. Questa mostra, da noi gestita integralmente in tutti i suoi aspetti, è quindi per noi particolarmente importante. E siamo felici di aver trovato una location così simbolica come le Sale del Re, dal momento che si trovano a pochi passi dal Monumento a Leonardo, in Piazza della Scala.
Questa mostra è diversa da tutte le altre perché propone il frutto di nuove ricerche che hanno portato a ricostruzioni assolutamente inedite. Diamo quindi l'opportunità al pubblico di scoprire un Leonardo che non conoscevano. Il nostro scopo è quello di rendere il Grande Genio comprensibile. È anche per questo che le nostre esperienze interattive rendono possibile "giocare" con le macchine e le opere artistiche di Leonardo. Ma si tratta di "edutainment" e giocando si impara a conoscerlo e a comprendere che dietro l'apparente complessità si celano concetti semplici.
Non abbiamo lo sterile obiettivo di celebrare un genio inarrivabile. Abbiamo quello di renderlo più accessibile, suscitando sì meraviglia, ma anche conoscenza che porti comprensione e ispirazione. Spegnete ciò che vi distrae intorno a voi e accendete il vostro cervello. La nostra speranza è che tra le centinaia di migliaia di visitatori ci possano essere numerosi piccoli-grandi Leonardo di tutte le età, che grazie agli stimoli e alle ispirazioni generati dalla mostra inizino a studiare, a migliorare quanto li circonda e a creare.
Leonardo studiava moltissimo e la maggior parte delle sue invenzioni sono rielaborazioni e miglioramenti di quanto era venuto prima di lui. È vero ancora oggi: grazie alla conoscenza si possono fare piccoli passi in avanti migliorando e rielaborando quel che ci circonda.
Il segreto del successo di Leonardo è stato la sua grande curiosità. E il suo desiderio continuo di innovare e di sperimentare senza paura di fallire. E di fallimenti ne ha collezionati tanti, dal momento che moltissimi dei suoi progetti sono stati degli insuccessi. Basti pensare alle sue macchine volanti che non sono riuscite a volare, o alla sua Clavi-Viola, strumento musicale innovativo realmente funzionante, ma con un motore rumoroso. Oppure ai suoi dipinti murali realizzati con tecniche sperimentali che non hanno funzionato: la Battaglia di Anghiari si è distrutta ancora prima di essere terminata, mentre il Cenacolo è giunto sino a noi, ma solo come un'immagine sbiadita di quel che fu appena terminato.
Il grande fallimento di Leonardo è stato quello di non aver pubblicato nulla. Nessuno di tutti i suoi trattati ha visto la luce, se non quello di Pittura, pubblicato dopo la sua morte dal suo allievo Melzi. Se avesse invece pubblicato i suoi studi sul volo, l'uomo avrebbe volato prima: su una sua pagina arriva infatti a ad abbozzare il profilo alare e la portanza, la cui equazione è stata postulata da Bernoulli solo 250 anni dopo. Quello che è stato il suo più grande dono, ovvero il suo avere sempre mille progetti per la testa, lo ha portato a riuscire a concluderne pochissimi.
C'è chi ha cercato di copiare il nostro lavoro, pensando che sia sufficiente unire il 3D, la tecnologia e Leonardo. Quel che ci differenzia dagli altri è però il grande bagaglio di conoscenze accumulato da Edoardo Zanon e Mario Taddei, che unito a loro capacità d'intuizione e creative davvero uniche, ci consente di arrivare là dove nessun altro arriva. Lo dimostrano le ricostruzioni che hanno realizzato: in pochi mesi hanno risolto problemi su cui altri ricercatori si erano arrovellati per quasi cento anni. Per non parlare di ricostruzioni che mai hanno visto la luce per mille anni (parlo del Libro dei Segreti di Al-Muradi, uno scienziato arabo vissuto 500 anni prima di Leonardo, e mai studiato da nessun altro per la sua difficoltà).
Questa mostra è oggi una realtà grazie al lavoro straordinario di ricerca di Mario Taddei ed Edoardo Zanon, che sono arrivati a realizzare ricostruzioni e scoperte uniche. Ma senza la visione di alcune persone questa mostra non sarebbe mai stata aperta. Devo ringraziare in particolare Alessandro Rosso, che ci ha concesso subito gli Spazi delle Sale del Re e che ha creduto immediatamente in questa iniziativa. Sul fronte delle nostre istituzioni si sono rivelati indispensabili il sostegno del Presidente Giorgio Napolitano, che ha avuto modo di conoscerci e di vedere il nostro lavoro qualche anno fa, e ci ha concesso il suo Premio di Rappresentanza, e del Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che grazie al suo senso della giustizia e della correttezza ci ha aiutati a superare alcune difficoltà burocratiche. Non posso poi non citare l'importante contributo del nostro sponsor AVIVA e quello del media partner Radio Monte Carlo, entrambe realtà che hanno risposto con prontezza ed entusiasmo al nostro invito di collaborazione.
Adesso tocca al pubblico dimostrare il suo favore per questa mostra. Se, come credo, sarà un grande successo, questa iniziativa darà vita a un museo su Leonardo di nuova generazione, il museo che noi di Leonardo3 sogniamo di realizzare da anni. E quale luogo migliore della Piazza che ospita il monumento a Leonardo... da Milano? Sì, in realtà è più "da Milano", che "da Vinci", perché è qui che ha vissuto la maggior parte della sua vita "attiva", sia come artista, sia come inventore. Ed è tempo che questa città gli dedichi una permanente.
C'è chi teme che il nostro lavoro, che ha avuto così tanto successo a livello internazionale, qui a Milano possa rompere degli equilibri e creare delle difficoltà a realtà consolidate, ma molto tradizionali. Personalmente credo sia vero il contrario. L'iniezione di Leonardo3 nel panorama milanese può aiutare a creare un circolo virtuoso e invece che alla concorrenza, noi siamo aperti alla collaborazione. Per esempio, da Piazza della Scala, dove abbiamo grande visibilità, potremmo pensare a un biglietto unico che dopo la visita a Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo, porti il pubblico anche a visitare le altre proposte leonardiane della nostra città, per la cui valorizzazione c'è molto che si può fare».
Mario Taddei, Direttore Scientifico di Leonardo3, uno dei tre curatori della mostra, dichiara:
«C'è un segreto nel cubo magico!».
«Tutti credono di conoscere Leonardo da Vinci, addirittura alcuni hanno sostenuto che fosse un marziano. C'è chi racconta che fosse omosessuale, come se lo avesse conosciuto o fosse una cosa fondamentale. I vegetariani raccontano che Leonardo fosse vegetariano e così via proseguendo sul gossip rinascimentale. Andando sulle cose più concrete, Leonardo è universalmente conosciuto come l'inventore dell'elicottero, del carro armato, del carro falciante del paracadute e della bicicletta. Niente di più falso, carro armato, carro falciante, paracadute, bombarde e catapulte erano armi e invenzioni medievali, che Leonardo studiava e ricopiava nei suoi taccuini. La bicicletta poi è una delle più grandi stupidaggini mai ricostruite! Per alcune cose basta un semplice ragionamento, la "famosa" vite di Archimede di Leonardo... era di Archimede non di Leonardo. Avete mai pensato per quale motivo uno dei disegni più conosciuti, che abbiamo anche sull'euro, si chiama uomo Vitruviano? Forse perché era un disegno di Vitruvio? Leonardo ci ha lasciato 6000 fogli manoscritti, e altrettanti ne sono perduti. È in questi manoscritti che bisognerebbe (ri)trovare il Vero Leonardo.
Dopo un grosso lavoro di ricerca e divulgazione sono orgoglioso di poter presentare ai visitatori di questa mostra la possibilità di osservare e comprendere con i loro occhi i veri manoscritti, resi finalmente fruibili e facilmente accessibili con le nuove tecnologie multimediali interattive. La presentazione di nuove scoperte, come la Macchina del tempo, il Sottomarino meccanico, il Cubomagico, il restauro del Cenacolo e decine di altri modelli inediti in mostra è solo la punta dell'iceberg. È fondamentale poter capire le macchine e comprendere se queste sono veramente invenzioni di Leonardo, e per farlo sono indispensabili le decine di postazioni multimediali che permettono di scoprire le macchine, visionare i documenti di ricerca, smontarle e rimontarle. Non importa se voi siate un bambino di 6 anni o di 80, quello che importa è aver voglia di osservare, imparare e innovare, proprio come faceva il vero Leonardo Da Vinci».
Edoardo Zanon, Direttore Scientifico di Leonardo3, uno dei tre curatori della mostra, dichiara:
«Sono trascorsi più di dieci anni dalla nostra prima mostra su Leonardo a Milano. Allora fu nell'affascinante spazio della Sala del Falconiere, in una delle due torri quadrate del Castello Sforzesco di Milano. Alcuni anni dopo presentammo, in collaborazione con la Biblioteca Ambrosiana, e nella sala che ospita il cartone della Scuola di Atene di Raffaello, la prima versione digitale del Codice Atlantico. Oggi, dopo alcuni anni, e dopo aver esposto in molti musei del mondo, torniamo felicemente nella Milano nostra e di Leonardo, protetti dal suo monumento al centro di Piazza della Scala.
In questi lunghi anni io e Mario Taddei abbiamo continuato a studiare e ricercare per trovare, all'interno di migliaia di fogli, progetti sconosciuti, progetti che nessuno, o pochissimi, avevano esplorato prima di noi o magari solo distrattamente guardato, con lo sforzo di aggiungere sempre qualcosa di nuovo, una nuova macchina, una nuova scoperta, piccola o grande che fosse. E ogni volta è sempre stato emozionante.
Quando studio, o mentre sto costruendo in laboratorio una macchina di Leonardo, mi capita spesso di sognare, proprio mentre armeggio con gli ingranaggi nati dai suoi disegni. Non ho la presunzione di incarnare Leonardo, in quanto lo sento più come la figura di un maestro che corrisponde in maniera abbastanza fedele all'immagine custodita dall'Autoritratto di Torino che non un mio personale alter-ego. Riesco spesso a immaginarlo all'interno del suo laboratorio, sempre ben vestito e curato nella persona, ma non privo dei segni del lavoro; qualche graffio sulle mani, qualche segno di sporco sugli indumenti, alcuni pezzi di segatura tra i capelli. Lo immagino così, sempre indaffarato nei suoi lavori, nelle sue scoperte, pubbliche o segrete. Sognando lo osservo mentre lavora, da una distanza lunga cinque secoli, e attraverso la quale lui non può scorgermi. Riesco quasi a vederlo ed è frequente che, realizzando le sue macchine, immagini di dargli qualche piccolo suggerimento o aiuto derivato dallo studio della scienza e della tecnica passata per me e futura per lui.
Nell'immaginario collettivo della gente il mondo di Leonardo è ben definito. Leonardo è il grande artista che ha prodotto dipinti celebri nel mondo, tra i quali Gioconda e l'Ultima Cena di Milano. Secondariamente è difficile distogliere il pensiero di Leonardo dalle macchine da lui progettate. Si tratta di macchine di tutti i tipi, disegnate in una quantità sconfinata di manoscritti, con dovizia di particolari e descrizioni. Per chi si avvicina a Leonardo oggi, è però difficile pensare che la maggior parte di queste affascinanti macchine siano per lo più disegni enciclopedici. Si tratta infatti di disegni che Leonardo produceva durante l'osservazione delle cose che lo circondavano. Così come ritraeva la figura umana, altrettanto faceva con gli oggetti del suo tempo: dai palazzi alle macchine civili, dagli strumenti militari, agli oggetti d'uso di tutti i giorni. Molte volte, però, il suo genio gli permetteva di non fermarsi alla semplice riproduzione sul manoscritto dell'artefatto, ma migliorarlo e riprogettarlo per renderlo migliore, e per alleviare l'uomo dalla fatica del lavoro. Nascono così invenzioni mutuate da una realtà esistente: gru che funzionano meglio, utensili da lavoro più precisi, nuovi strumenti musicali. La produzione di Leonardo in questo senso è infinita, se si considera anche il fatto che la maggior parte dei suoi manoscritti è andata perduta (chissà se nascosto in qualche scaffale di qualche biblioteca pubblica o privata esiste ancora un "Codice Segreto" da scoprire come accadde per il Codice Madrid negli anni '60. Sarebbe, soprattutto per noi studiosi una scoperta sensazionale!).
Esiste poi una terza categoria di oggetti inscindibili dalla figura di Leonardo: le macchine volanti. Quelle mitiche creature volanti, uccelli e insetti, verso le quali Leonardo aveva sempre lo sguardo rivolto. Non diversamente da quanto accadeva per le macchine Leonardo sapeva osservare anche questi elementi dell'aria, ma non solo. Quello del volo umano in Leonardo è il desiderio di una vita intera. Ne è coinvolto fin da piccolo attraverso un sogno da lui stesso descritto, e ne è travolto per tutta la vita, sempre alla ricerca della soluzione definitiva che gli consenta di spiccare finalmente il volo. Le macchine volanti di Leonardo sono magiche, perché nascondono la sete di conoscenza di un uomo che non si è mai arreso. In mostra le macchine volanti sono numerose Il Grande Nibbio, nascosta all'interno del Codice del Volo, per la quale Leonardo ne descrive anche le istruzioni di pilotaggio , la Macchina Volante di Milano, da costruire in segretezza dietro la Torre del San Gottardo, la Vite Aerea, che non è l'elicottero, il Pipistrello Meccanico e la Libellula Meccanica disegnate a imitazione dei rispettivi animali.
Oggi sappiamo che se avesse sperimentato una macchina volante di certo sarebbe stato impossibile nasconderlo al mondo anche perché, per sua stessa dichiarazione avrebbe celebrato l'evento nel massimo splendore riempiendo il nido dove nacque di gran fama. Ma questo non importa perché pretendere un volo sperimentale da Leonardo sarebbe come chiedere un "oggetto fuori da tempo" impossibile perché non-progettabile. A nessun uomo è data la possibilità di realizzare un tale oggetto.
Ma Leonardo ci provò assiduamente. Come individuo coinvolto in questo tipo di ricerca, sono fermamente convinto che alcune, in gran segreto, ne abbia costruite, proprio come quella di Milano. Ed è bello sognare, proprio mentre queste macchine vengono prodotte sotto le nostre mani, quanto sarebbe stato emozionante collaborare con Leonardo nella costruzione di questi magici apparecchi, magari imbrogliando un po' con la storia, per dargli quell'impossibile aiuto "fuori dal tempo". Un piccolo aiuto che lo avrebbe avvicinato a quelle creature volanti che ammirava da terra».
Le Sale del Re
Il 7 marzo 1865, il Re Vittorio Emanuele II pose la prima pietra per la costruzione della Galleria. Il Re volle in Galleria prestigiose Sale per ospitare incontri privati e pubblici, feste e balli sfarzosi.
Oggi le Sale, dopo un accurato restauro, hanno finalmente riaperto le porte per ospitare eventi. Dall'ingresso della Galleria che si affaccia su Piazza della Scala, ascensori dedicati conducono direttamente alla biglietteria e alle Sale, affacciate al suo interno. È la prima volta che le Sale del Re ospitano un evento di questo tipo. L'ingresso della Galleria è il luogo perfetto a Milano per una mostra sul Maestro, dal momento che l'entrata guarda direttamente al monumento a Leonardo da Vinci in Piazza della Scala.
Leonardo3 (L3) è un innovativo centro di ricerca, casa editrice e media company la cui missione è quella di studiare, interpretare e rendere fruibile al grande pubblico l'opera di Leonardo da Vinci, impiegando metodologie e tecnologie all'avanguardia. Le sue mostre, realizzate con rigore scientifico-artistico, sono assolutamente inedite e hanno lo scopo di far scoprire e comprendere Leonardo con un linguaggio divulgativo destinato al grande pubblico.
In occasione delle mostre organizzate a partire dal 2005, il suo lavoro e i suoi successi hanno avuto numerosi riconoscimenti da parte della stampa internazionale, dal New York Times ("Questa mostra ti aiuta a comprendere le mente di Leonardo") al Philadelphia Inquirer ("Leonardo da Vinci non ha effettivamente costruito la maggior parte di queste meraviglie. Eppure, cinque secoli dopo, un gruppo di studiosi italiani è riuscito a farlo").
Il Corriere della Sera del 3 settembre 2007 ha dedicato un'intera pagina a Leonardo3. Lo studioso Carlo Pedretti, il più importante studioso leonardiano vivente, ha scritto: "Quando c'è da interagire si entusiasmano tutti e questo lavoro è molto rigoroso. Il computer è uno strumento indispensabile. A Leonardo3 devono avere coraggio e andare avanti. Nella città in cui Leonardo visse dal 1482 al 1500 servirebbe un progetto sistematico sull'artista e lo scienziato. Una permanente...".
Radio ufficiale della mostra è Radio Monte Carlo.
Lo sponsor è AVIVA.
Il contenuto didattico di questa mostra, che si avvale del Patrocinio del Comune di Milano, sarà completato da numerosi laboratori per bambini e famiglie, e visite guidate, curate dalla Ad Artem di Milano.
La mostra, per la sua importanza, è stata insignita del Premio di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica.
"Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo"
Le Sale del Re
Piazza della Scala - Ingresso Galleria Vittorio Emanuele II
1 marzo - 31 luglio 2013
Tutti i giorni dalle 10 alle 23
Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica italiana
Patrocinio Assessorato alla Cultura Comune di Milano
Radio ufficiale Radio Monte Carlo
Main Sponsor AVIVA
Biglietti € 12,00 (intero), € 11,00 (studenti e riduzioni), € 10,00 (gruppi), € 9,00 (bambini e ragazzi), € 6,00 (gruppi scolastici)
Biglietteria TicketOne www.ticketone.it/mostraleonardo
www.facebook.com/leonardo3museum
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