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Mada Franguelli non è mai uscita dall'arte, il suo habitat naturale.
Arte come sensibilità palpabile, evento che si fa, vita vissuta, prodotto e soddisfazione, spirito e sostanza.
Il curriculum di Mada Franguelli passa da tappe fondamentali, diplomata all'Accademia di Brera, abilitata nell'insegnamento della Storia dell'Arte, firma internazionale nel settore della fashion moda, navigando sotto traccia, molta conosciuta, dunque, nel pianeta della creazione artistica nelle grandi scuole e fiere internazionali, invece sfuggente nel marasma, ormai, delle mostre di pittura della città e della provincia, in cui si alternano dilettantismi stucchevoli e poco sorprese convincenti.
Ecco, lei, la prof. Mada Franguelli, è una sorpresa che ritorna, una storia mai interrotta eppure finita nell'angolo di specialità, di nicchie confortevoli e poco note al grande pubblico del quotidiano. Una donna chiara nell'arte, un carattere eccentricamente sfuggente nel confronto con il popolarismo espositivo. Per natura, non per capriccio.
Per un compiacimento solitario che però rinviene nei giorni in cui le stagioni rendono conto dei talenti offerti e accettati dal Signore.
Così, per una combinazione di circostanze esistenziali, Mada Franguelli si ripresenta alla festa della sua e della nostra Orzinuovi nel giorno di controllate spensieratezze, nelle ore di quella fiera entrata nel sangue degli orceani come un'iniezione di breve, gioiosa e noiosa, bandiera di vita.
Alla festa, la prof. Franguelli giunge con un affresco di chiaro spirituale, con la Via della Luce. Quella stupefacente sequenza, poco narrata e indubitabilmente fondante della Sacra Scrittura, dove il Risorto cammina per un poco sul solco della terra, incontra gli amici, istruisce gli incerti e testamenta la protezione per il timore delle generazioni che accadranno.
Dunque, lo stile di Mada Franguelli si identifica con la sua personalità e ragiona, insistentemente ma lievemente, su un tracciato di barocco nobile, su una curva, su un movimento carezzevole che segna il confine tra una figurazione picassiana e una tentazione mai sopita verso una dolce astrazione. Senza lasciare indietro, l'idea e la rappresentazione della terra, quella bisognosa di cielo e di campi, reale mediazione tra la libera interpretazione creativa e la regola morale.
Il colore di Mada Franguelli assume la doppia responsabilità di interpretare il carattere e il ruolo della scena e dei protagonisti, si miscela di atmosfere non relative ad un'unità esclusiva, a uno spazio pretenzioso. Il colore di Mada Franguelli è avvolgente in termini finali e coraggioso nel particolare, nello scavo di uno sguardo, nella richiesta di un'apparizione.
Il colore serve a congiungere più che a dividere e perciò stabilisce, intrinsecamente, la scelta etica dell'artista, tesa a comporre, dipinto dopo dipinto, stagione dopo stagione, un'avventura di unità e di perennità. Quando si appesantisce il passo della speranza e l'indifferenza per la bellezza e la bontà rischia di prevalere nel giorno.
Il colore, per la prof. Mada Franguelli, è, né più né meno che sangue creativo, aria che respira. Il colore è la maggiore idea del suo destino.