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Eventi e Spettacoli

Praiano (SA) - Festival della Tradizione

Festival della Tradizione 2008

Inserito da (admin), lunedì 12 maggio 2008 00:00:00

Durante sette edizioni del Festival della Tradizione, Praiano ha ospitato oltre trenta gruppi di musicisti provenienti da ogni parte d'Italia, espressioni delle rispettive aree folcloristiche, di culture e stili particolari e di etnie alloglotte giunte nella penisola già da alcuni secoli. L'Italia è da sempre meta di viaggiatori, pellegrini, emigranti, ricercatori, sognatori; di questa nostra ricchissima terra ognuno ne ha fatto l'utilizzo che ha creduto più opportuno, lasciando, nel bene e nel male, traccia della sua presenza o del suo passaggio. La nostra penisola, emblema della cultura continentale, nei tempi ha avuto più volte il compito di raccogliere, sintetizzare, tradurre, subire, rinascere; uno dei risultati di questo processo è l'universalità della Tradizione folclorica che, da Nord a Sud, da ieri ad oggi, ne racconta i singoli passaggi e, mutatis mutandis, ne conserva i valori. È per questo motivo che ancora oggi una tarantella, una tammurriata, una friscalettata, una danza tzigana o klezmer riescono simpaticamente a mettere in moto i nervi di chi, fra il pubblico, è ancora vivo e non cede alle mortificazioni del commercio ideologico e culturale.
Con queste sane premesse presentiamo quest'anno altri quattro gruppi musicali in rappresentanza di altrettante apparenti diversità e tendenze. Una parabola che parte dai cantastorie siciliani, molto coscienti della propria missione, per giungere ad una simil-koinè linguistica e culturale di pura matrice molisana. Al centro del percorso, due fra le più significative espressioni della musica rituale nomade, luogo nel quale convivono tutte le forme musicali codificate, la musica tzigana e il klezmer, generi accomunati dalla condivisione di destini e desideri, caratterizzati dalla capacità di mettere in gioco con la massima forza i sentimenti e le emozioni dell'essere umano.

Antonio Porpora Anastasio
direttore artistico

 

Venerdì 25 Luglio 2008, ore 21.30
Piazza Antico Seggio
UNAVANTALUNA
compagnia di musica sixiliana

Carmelo Cacciola - voce, lauto cretese, chitarra, percussioni
Luca Centamore - voce, chitarra, percussioni
Pietro Cernuto - voce, zampogna a paru, friscalettu, percussioni
Andrea Piccioni - voce, tamburello, marranzano, percussioni
Francesco Salvadore - voce, tamburi a cornice, marranzano, percussioni

"Questa tradizione ci appartiene, ma noi non apparteniamo a questa tradizione. Da questa riflessione è nata la decisione di non essere un gruppo di semplice riproposta; i nostri brani originali vogliono inserirsi nella ricca tradizione siciliana, che riteniamo ancora feconda."
Il citato manifesto/programma sintetizza con chiarezza la poetica di "Unavantaluna", un gruppo nato a Roma nella primavera del 2004 dal fortunato incontro di quattro musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra.
Il nome del gruppo trae origine da una filastrocca popolare messinese che accompagna le fasi di un gioco infantile simile alla "cavallina", durante il quale prima di saltare si dice: "Unu avant'a Luna, due il bue...". Questo nome, che richiama alla mente atmosfere lontane nel tempo e nello spazio, evoca la strada, ma anche la notturna e poetica solitudine della luna.
Nel primo disco del gruppo ("Unavantaluna", Finisterre 2007) alle tarantelle, contraddanze e canti della tradizione marinara si affiancano composizioni originali eseguite nello stile tradizionale, nel tentativo di unire il passato con il presente attraverso la ricerca di un possibile equilibrio fra tradizione e innovazione musicale.

Venerdì 8 Agosto 2008, ore 21.30
Piazza Antico Seggio
TARAF DA METROPULITANA
ballate romanes della Metro di Roma

Mitika - clarinetto
Albert Mihai - fisarmonica
Marian Serban - cymbalon
Petrika Namol - contrabbasso a tre corde

"Taraf" è il termine turco-rumeno che indica una formazione orchestrale, specialmente tzigana, specializzata nell'animazione musicale di feste popolari tradizionali, pubbliche e private. Di qui il particolare repertorio, straordinariamente coinvolgente, composto di danze frenetiche e melodie struggenti capaci di trascinare il pubblico in un'atmosfera di libertà, passione e incredibile vitalità.
I Taraf da Metropulitana sono musicisti virtuosi giunti da poco in Italia con il loro ricco repertorio di melodie tradizionali del cuore dei Carpazi. Per consuetudine atavica suonano spesso nelle stazioni e nei vagoni della metropolitana delle grandi città, così come collaborano con i più grandi artisti esibendosi sui palchi di tutta Europa. Estremamente versatili e capaci di assorbire modi e stili di altre culture, i Taraf da Metropulitana alternano nel loro repertorio le tradizionali danze folcloristiche dell'Europa Centrale (hora, sirba, doina) con tarantelle, canzoni napoletane e "standard internazionali".

Venerdì 22 Agosto, ore 21.30
Piazza antico Seggio
MALASTRANA DUO
melodie e ritmi klezmer "per piangere e ridere"

Mosé Chiavoni - clarinetto
Luciano Biondini - fisarmonica

Il termine "klezmer" (kley-zemer) significa "strumento musicale". Designa, quindi, la musica strumentale delle comunità ebraiche dell'Europa Orientale, patrimonio e prerogativa di musicisti che, per scelta o costrizione, sono in continuo movimento. Il klezmer non nasce per ragioni estetiche, ma con la funzione di accompagnare gli eventi rituali delle comunità da cui proviene: feste religiose, matrimoni, nascite e circoncisioni. La familiarità dei musicisti klezmer con la pratica dell'improvvisazione ha favorito l'incontro e la "contaminazione" di stili e prassi esecutive "esterne" fino a giungere all'attuale perdita di coscienza del genere, che nelle sue forme più pure resta musica "povera", mai salottiera, non commerciale, proveniente da una cultura a lungo vessata e disprezzata.
Il Malastrana Duo, formato da due fra i più apprezzati musicisti italiani specializzati in questo genere, esibisce un repertorio che spazia dalle melodie dell'antica tradizione askhenazita a composizioni di autori più recenti, eseguite secondo una personale rilettura per fisarmonica e clarinetto che, alternando atmosfere liriche e momenti di frenesia ritmica, rappresenta al massimo grado gli stati d'animo legati al klezmer: "un gioco tra il ridere e il piangere".

Venerdì 29 Agosto 2008, ore 21.30
Piazza Antico Seggio
"GIUSEPPE SPEDINO MOFFA & Co. pari"
tradizione e blues per un cantatore cantautore

Giuseppe Moffa - voce, chitarra acustica, chitarra battente, zampogna, fisarmonica
Salvatore de Iure - pianoforte, organo hammond
Felice Zaccheo - mandolino, mandola, organetto
Guerino Taresco - contrabbasso
Gianmichele Montanaro - voce, tamburi a cornice, percussioni
Vincenzo Gagliani - tamburi a cornice, percussioni

Giuseppe Moffa, detto "Spedino" dal nome del nonno, è un musicista completo e versatile: diplomato in chitarra classica, suona la fisarmonica, l'organetto, la zampogna cromatica, i tamburi a cornice, canta e compone negli stili più vari. Da sempre appassionato al blues, ha suonato la chitarra elettrica nel gruppo molisano "Alti e bassi band". Ha effettuato ricerche sulla musica, le danze e i canti popolari di Riccia e sull'organetto nell'intera area del Fortore. Sensibile alla più autentica connotazione rituale della zampogna, suona ogni anno dal 16 al 24 dicembre per le strade di Riccia dalle 5 di mattina alle 10 di sera, accompagnato dalla ciaramella di Christian Panichella. Oltre al blues e alla classica, ha fatto parte di cori polifonici locali e ha diretto per alcuni anni il gruppo folcloristico di Riccia. Da qualche anno, trasferitosi a Roma, lavora al suo nuovo progetto: brani della tradizione orale molisana liberamente riarrangiati e canzoni d'autore, il tutto unito in un unico quadro sonoro dove la musica popolare del centro-sud si fonde con il blues, con qualche coloritura irlandese e sudamericana, senza mai perdere di vista la grande tradizione cantautorale italiana. Ha al suo attivo il CD da solista "Produzione propria. Sei motivi per suonare la zampogna" e, con i Co.mpari, "Aquelapaum", contenente tutti brani di sua composizione o da lui rielaborati.

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