Tu sei qui: Eventi e SpettacoliSalerno - XX Festival di Musica Antica
Inserito da (admin), venerdì 29 febbraio 2008 00:00:00
Domenica 2 marzo nella Chiesa di S.Apollonia, l'Accademia degli Imperfetti inaugurerà la XX edizione del Festival di Musica Antica, promosso da Carmine Mottola
Abella, Mercuriade, Rebecca Guarna, Costanza Calenda, e sopra tutte, Trotula de Ruggiero, la celebre Trocta: alle Mulieres in Salerno, sarà dedicato il concerto inaugurale della XX edizione del festival di Musica Antica, promosso dall'Associazione Koinè di Carmine Mottola. Domenica 2 marzo, alle ore 20,30, le antiche pietre della Chiesa di Santa Apollonia, ospiteranno l'Accademia degli Imperfetti, composta da Silvia Piccollo, soprano e voce recitante, Marinella Di Fazio, liuto medievale, Maurizio Less, lira, Marco Muzzati attore, santur e percussioni che presenterà un progetto originale per la rassegna, ispirato alle opere di Trotula de Ruggiero, donna medico che ebbe idee innovative sotto molti aspetti: annotando le scoperte in campo ginecologico nella sua opera più conosciuta il De passionibus Mulierum Curandarum (Sulle malattie delle donne), divenuto successivamente famoso col nome di Trotula Major, quando venne pubblicato insieme al De Ornatu Mulierum (Sui cosmetici), un trattato sulle malattie della pelle e sulla loro cura, detto Trotula Minor, facendo riferimento all' antica concezione della natura che legava le caratteristiche della persona all'armonia dell'intero cosmo, secondo i dettami dei grandi medici greci e in particolare arabi. Sin dal periodo preomerico, infatti, la musica era già integrata con la medicina: Chirone il centauro, maestro di musica di Achille, era sia musicista che medico, parimenti, lo stesso Apollo, dio della musica e protettore della medicina. In seguito, nel periodo ippocratico la musica simboleggerà e configurerà una forza di natura arcana, indomabile, legata alla potenza del male e del bene, capace di lenire il dolore, di sanare il corpo, d'esaltare l'uomo al divino oppure d'abbatterlo nei tormenti dell'angoscia. Seguendo questo filo rosso, il programma è stato diviso in tre parti: a commento delle pagine di Trotula che verranno lette in sala, sono stati scelti brani di varia provenienza, di un periodo storico che si articola dal XI al XIV secolo e che vanno seguendo, in alcuni casi, il senso del testo. In diversi casi sono stati utilizzati canti devozionali spagnoli che, attraverso le lodi alla vergine Maria, sottolineano l'aspetto carismatico di Trotula. La prima parte Sapiens Matrona verrà inaugurata dal Lamento di Tristano, mito eterno di amore e morte, per poi passare alle Cantigas de Santa Maria, canticulas raccolte da Alfonso X di Castiglia, che narrano i miracoli della Vergine, e segnano la contaminazione moresca in musica, come quella del sapere della nostra Schola, essendo imparentate con lo zajal arabo. Seguiranno alcuni brani tratti da Llibre Vermell del Monastero di Montserrat, che insieme ad altre canticulas andranno a completare la seconda parte del concerto "De passionibus mulierum". Il Llibre Vermell , il libro vermiglio, così detto per il colore della sua copertina, redatto alla fine del XIV secolo, ci documenta sui miracoli della Madonna di Monteserrat e sul pellegrinaggio alla montagna sacra. I miracoli della Vergine Nera erano certamente già conosciuti nel secolo precedente: infatti sei delle "Cantigas de Santa Maria", della fine del XIII secolo, ci raccontano nell'antica lingua gallego-portoghese di come la Madonna Nera di Montserrat avesse salvato delle pellegrine e dei pellegrini e miracolato sia i monaci che la stessa chiesa da furti e distruzioni. Era tale la sua fama di Vergine pietosa e riconoscente che sempre un maggior numero di pellegrini salivano fino a Lei per lodarla o per chiederle perdono, un po' come si chiedeva il consulto del medico Trotula. Ascolteremo, poi il popolare Kalenda Maya di Raimbault de Vaqueiras, scritto in un momento di grande tristezza dell'autore, essendo stato separato da Beatrice, figlio di Bonifacio I per le calunnie di cortigiani malevoli. Per chiudere, il De ornatu mulierum che, oltre a due canti goliardici, proporrà la melodia de' La rosa enflorece, pervenutaci come altri canti sefarditi per tradizione orale, che, costruita su maqam arabo, costituisce un significativo tassello nella cultura musicale europea durante il medioevo.
L' Ufficio Stampa Olga Chieffi cell.:347/8814172
Info.: info@salernofestival.it
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