Tu sei qui: Eventi e Spettacoli"Una bellezza sognata" di Franco Brescianini, Alberto Cropelli e Giulio Mottinelli
Inserito da Francesca Quaranta (admin), lunedì 25 febbraio 2013 14:04:26
"Una bellezza sognata" mette a fuoco il linguaggio artistico nella pittura e nella scultura a partire dagli anni Sessanta e Settanta del Novecento caratterizzato dalla ricerca di nuove frontiere di sperimentazione per arrivare fino all'epoca contemporanea. La mostra, curata dal prof. Mauro Corradini, propone al pubblico una triplice antologica degli artisti bresciani Franco Brescianini nato a Rovato nel 1944, Alberto Cropelli nato a Chiari nel 1948 e Giulio Mottinelli, nato a Garda di Sonico in Valle Camonica nel 1943 ed oggi attivo a Gussago. Tra la fine degli anni Sessanta ed i primi anni Settanta, i tre artisti si incrociano in percorsi espositivi del territorio con una ricerca espressiva autonoma che, in forme diversificate e percorsi individuali, è lontana dall'astrattismo e aderisce alla poetica narrativa della nuova figurazione attingendo all'informale con echi delle avanguardie storiche soprattutto surrealiste. "Chi oggi, quarant'anni dopo, conosce questi tre artisti attraverso le opere che li hanno resi noti - ha precisato il critico d'arte prof. Mauro Corradini - probabilmente rimane sorpreso di fronte ad alcune opere di quella lontana partenza, così segnata da una dimensione poetica, in linea con le suggestioni del tempo e indirettamente collegata alle tragedie che un difficile periodo storico veniva consumando nel tessuto vivo della nostra società. Nelle tre distinte realtà espressive che dialogano a confronto nell'esposizione nella Rocca San Giorgio della Città di Orzinuovi emerge la prevalenza interiore di un individuale sogno di bellezza - sono forse ancora figli della "bellezza che salverà il mondo" i nostri tre protagonisti? -, e dall'altro la fuga nell'immaginazione, che allontana dalla quotidianità e dalla realtà, aprendo finestre nella memoria e nel cuore: "bellezza sognata" è un'aspirazione e un esito, un'ipotesi e un risultato. È la bellezza che ritroviamo nel corpo femminile, come accade in Franco Brescianini, che spesso si sposta dal corpo al paesaggio; è la bellezza sognata che ritroviamo soprattutto nel volto femminile, in quel profilo che si staglia sulla folla, come accade nelle opere di Alberto Cropelli, che a volte si sofferma sull'incredibile molteplicità degli oggetti della memoria e del paesaggio; è la bellezza sognata che è il paesaggio dell'infanzia, ritrovato nei segni che la storia ha preservato, ritrovato nell'alternanza delle stagioni, nei ritmi quieti e nelle luci del bosco camuno, come nelle tele di Giulio Mottinelli".
Franco Brescianini, nato a Rovato nel 1944, ancor oggi attivo nella sua città; Alberto Cropelli, nato a Chiari nel 1948 e ancora attivo in città e di Giulio Mottinelli, nato a Garda di Sonico nel 1943, attivo ancora in Gussago.
I tre autori, tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta si incontrano e si conoscono nei luoghi d'incontro e di valorizzazione artistica che la città di Brescia offre sul piano espositivo. Negli anni sessanta operano numerose gallerie, sostenute indirettamente da uno stimolo non piccolo che era venuto dalla collezione Feroldi, costruita dall'avvocato bresciano tra le due guerre, sull'arte della prima metà del Novecento, dalla collezione Cavellini, nata negli anni del secondo dopoguerra sul contemporaneo, e dall'attività dei Musei che, con Gaetano Panazza, aveva organizzato la grande mostra dedicata al Romanino (1965).
La comune partenza non dà luogo né ad una comune poetica, né ad una identica tendenza espressiva; l'amicizia e la stima reciproca non si traducono in uno stile comune; i tre giovani si muovono in tendenze che evitavano l'astrattismo, ma assumevano gli echi di quella stagione che aveva dato vita ai diversi percorsi informali; il gesto, il segno, la traccia surreale hanno convissuto a lungo con le poetiche evocative dominanti.
Legati tutti e tre a formule figurative, le loro poetiche in parte si fanno carico delle ricerche del secondo dopoguerra, di quella linea che assume su di sé tanto le istanze narrative della, erroneamente, definita nuova figurazione, quanto quelle di diversa provenienza che venivano emergendo negli anni sessanta, sulle matrici neo dadaiste della popular art; tutte e tre le individuali poetiche che emergono presentano echi delle avanguardie storiche (soprattutto surrealiste).
Giunti da tempo a maturazione, i tre percorsi sono diventati "altro"; ognuno ha cercato il proprio approdo; in ognuno il sogno ha convissuto con le istanze individuali, in cui bellezza e poesia fanno rima tanto con memoria, quanto con viaggio nell'immaginario, tanto con le tensioni anche sociali di un tempo inquieto quanto con l'appagante bisogno di un approdo in un'Itaca che forse non c'è più.
In questa oscillazione si ritrova forse la contraddizione propria del tempo, individuata nella costanza di un mestiere (quello della pittura), che, appreso nella quotidianità di un solido fare posto sempre in confronto con le altre esperienze di ricerca, ha dato origine a tre singolari linguaggi dall'incerto confine, che sono, proprio per questo, uno specchio dei tempi.
Orario apertura mostra:
SABATO E DOMENICA DALLE 10.00 ALLE 12.00 E DALLE 15.30 ALLE 19.00
Per ulteriori informazioni:
Francesca Quaranta
Ufficio Cultura Comune di Orzinuovi
tel 030-9942210
francesca.quaranta@comune.orzinuovi.bs.it
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