Tu sei qui: Territorio e AmbienteMalles Venosta (Mals)
Inserito da Francesco Miano (admin), venerdì 16 settembre 2011 08:08:31
Il piccolo centro di Malles è situato lungo la sponda sinistra dell'Adige, in Alta Val Venosta. Il toponimo deriva dal tema preromano "mal" (altura), alludendo proprio al posizionamento di Malles a 1050 metri s.l.m.; ciò ne fa una piccola località di montagna dal clima mite e asciutto che regala molto spesso piacevoli giornate di sole.
Il paese e il suo circondario sembrano essere stati creati in funzione dell'attività turistica: i numerosi reperti dell'età romanica e carolingia (soprattutto chiese, castelli e borghi antichi) appagano la passione per l'arte e la cultura, mentre il paesaggio montano incontaminato è luogo ideale per le escursioni degli amanti della natura e della pratica sportiva.
Questo territorio consente, nei mesi freddi, la pratica degli sport invernali presso il vicino e ben collegato comprensorio sciistico di Watles, mentre in estate, grazie alla fitta rete di sentieri e piste ciclabili che l'attraversa, si presta anche al trekking e ai percorsi in mountain bike.
Una delle perle del comune è la piccolissima frazione di Burgusio, un borgo edificato su di un pendio ai piedi del Castel del Principe, tra il paese di Malles e lo splendido Lago di Resia.
Il borgo e il territorio circostante sono uno scrigno di magnifiche testimonianze del passato, tra le quali alcuni edifici di gran pregio storico e artistico; meritano inoltre particolare attenzione i tipici masi tirolesi, le fattorie di montagna, anche risalenti ai secoli XVI e XVII, con le bellissime stubi in legno e i ballatoi ornati di coloratissimi gerani.
Siti d'interesse storico e artistico:
- il Castel del Principe, munito di torre principale e spesse mura. Eretto nel XIII secolo dal vescovo di Coira Konrad, ha conosciuto nel corso dei secoli diversi restauri e destinazioni, tra cui anche caserma, prigione e persino fabbrica di birra. Attualmente esso non è aperto al pubblico;
- la Chiesa di San Benedetto, risalente al secolo VIII, è una delle più importanti chiese del primo medioevo in tutto l'arco alpino, soprattutto grazie ai preziosi affreschi di epoca carolingia, contenuti nelle tre nicchie per gli altari, raffiguranti Cristo, Papa Gregorio Magno e Santo Stefano. Una vera rarità è invece il ritratto di un offerente: è l'unica effigie esistente in Europa e nel mondo di un dignitario carolingio in costume tradizionale;
- l'Abbazia di Monte Maria, tuttora animata da circa 800 monaci, è il convento benedettino costruito più in alto in tutta Europa, essendo stato eretto intorno al secolo XII a circa 1300 metri d'altezza. La chiesa monastica dell'Abbazia è l'unico esempio in Val Venosta di basilica a tre navate colonnate; sono possibili visite guidate alle bellezze del complesso abbaziale che comprendono pure un pregevolissimo portale in stile romanico, un piccolo museo divulgativo della vita quotidiana dei monaci benedettini, oltre agli splendidi affreschi angelici della cripta, alle sculture lignee e ai dipinti attraverso i quali gli interessati possono approfondire eventi storici ma anche meditare insegnamenti spirituali;
- la Chiesa di Tarces, eretta nel secolo XI in onore di San Vito, è posizionata sull'omonimo colle che, data la scarsa vegetazione, consente di apprezzare un panorama circolare mozzafiato; al suo interno sono degni di nota i resti di affreschi romanici di buona fattura e l'altare risalente alla fine del '400;
- la Torre "Fröhlich", un'imponente costruzione risalente al 1247: alta ben 33,5 metri, ha una forma rotonda e robusta; essa è quanto rimane di un castello medievale munito di mura quadrate, di cui ancora oggi si possono ammirare pochi ruderi. Di recente restauro, è facilmente visitabile salendo lungo i suoi 164 gradini;
- A Burgusio, la splendida fontana di San Michele, ma anche i portoni ad arco, gli affreschi, le scalinate, e i bovindi, ossia le pittoresche facciate sporgenti degli edifici, con finestre che consentono sia la veduta frontale che laterale;
- il Sacrario militare di Passo Resia, poco distante da Burgusio, che dal 1939 ospita i resti di 312 caduti, di cui 9 ignoti, della Grande Guerra.
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